venerdì 22 settembre 2017

LA VALIGIA: DA EXPAT A EMIGRANTE

Facciamo finta che con Expat si intenda chi espatria perche' vuole migliorare la propria condizione economica e che Emigrato sia chi deve espatriare perche' altrimenti non avrebbe alcuna condizione economica di cui parlare.

Facciamo finta eh. Perche' a me delle diatribe sull'etimologia interessa poco.

Expat ed Emigranti pero' si portano dietro un po' di preconcetti e un po' di verità.

Non ho idea di come descrivere la valigia dell'expat, ma ho le idee chiare su quella dell'emigrante......la mia!

Ho viaggiato per tanto mondo, e tanto mondo ancora manca!
adoro le valigie, ne ho una bella collezione (ebbene si...preferisco la collezione di valigie a quella di scarpe!), sempre alla ricerca della piu' capiente e resistente ma leggera come una piuma e ho sempre cercato di viaggiare con bagaglio leggero.

Ma la mia valigia sta subendo una trasformazione...😦😦

Una volta:
- verso l'Italia, partivo da Saudi con la valigia quasi vuota, magari con dei libri gia' letti che vanno verso la loro dimora eterna nella libreria di casa, oppure qualche vestito invernale/estivo che poteva servirmi qua o la', visto che ancora le stagioni non le avevo capite bene..
- verso Saudi, partivo dall'Italia con una valigia con altri libri e mercanzia varia che in Saudi non trovavo, qualche pezzo di parmigiano.. e i soliti pochi vestiti invernali/estivi che facevano inutilmente la spola Italia-Saudi avanti e indietro.

Poi ho cambiato taglia ed e' cambiato tutto...........😜

Adesso:
- verso l'Italia, oltre ai soliti libri, parto con valigie stracariche di roba (vestiti soprattutto) che continuo a spostare tra il Medio Oriente e l'Europa, avanti e indietro...perche' non si sa mai, ormai il clima non e' piu' lo stesso, potrei averne bisogno, potrei sentirne la mancanza, vabbee' tanto ho spazio, dai tanto posso portare due valigie da 23kg ciascuna....carica come un asino.
- verso Saudi, in aggiunta alla roba che fa la spola tra Medio Oriente e Europa, parto con valigie stracariche anche di cibo. Come gli emigranti, appunto. La pasta, il riso, il parmigiano, il lievito madre secco, i biscotti OroSaiwa, le farine biologiche, i legumi e cerali integrali, le zuppe disidratate, le capsule del caffè', chili di polenta, il gomasio, la canfora per gli armadi...........manca la salsa fatta in casa perche' nessuno me la prepara.

il contenuto dell'ultima valigia: 18 kg di bonta'

Eh.....niente, saranno segnali di vecchiaia. Io ho bisogno delle mie cose. Il mio intestino non e' fatto per mangiare chicken curry o kabsa o biscotti dalle filippine o sempre le solite verdure carote/zucchine/cipolle-cipolle/zucchine/carote. Quando sono a Milano, all'Esselunga, quasi quasi mi commuovo a vedere l'abbondanza di cose meravigliose da mangiare!!!

Homesickness e'.......un pezzo di parmigiano nel bagaglio a mano!


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Dai che vitaccia, io invece ho imparato a cucinare curry, Thai e quant'altro e la cucina Italiana proprio ogni tanto ma ormai la considero troppo complessa e poco sana ... forse perche' sono vegetariana ;)

Saudia ha detto...

infatti non c'e' neanche un prodotto di origine animale nella mia spesa...

Umberto ha detto...

adesso vado in crisi ..... che mangio?

Saudia ha detto...

eheheh!